E se non riesco a concentrarmi? ADHD a scuola.

C’è qualcuno per cui mettersi sui banchi può essere un po’ più difficile che per gli altri. Stai attento, siedi composto, sbrigati, ascolta, concentrati. Nella vita di tutti i giorni non è facile barcamenarsi con i piedi saldamente piantati tra le nuvole e le immaginazioni fervide possono faticare a trovare il loro ritmo tra orari, impegni, compiti.
Possiamo raccontar loro storie che li facciano sentire meno soli. Storie che aiutino noi a entrare nella mente dei bambini “distratti”, “iperattivi”, “difficili”: che sia solo una fantasia molto attiva, o che ci siano degli ostacoli più concreti, come ad esempio una diagnosi di AHDH, cioè il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, di cui parla più diffusamente nella postfazione di uno dei titoli che vi proponiamo (Roby che sa volare) lo psicoterapeuta dell’età evolutiva Filippo Mittino.

Roby che sa volare
È impossibile non farsi conquistare da Roby, che sa volare. È un libro per i bambini perennemente distratti (dal vento, dagli uccelli, dalle foglie, dai ciuffi dei pioppi). È un libro per i genitori e gli insegnati di questi bambini, per tutte quelle volte che alziamo un po’ la voce, diciamo sbrigati, concentrati, non guardare per aria, diciamo frasi come “I bambini non volano, e noi adulti insegniamo loro a stare con i piedi per terra” oppure “E’ così che funziona nel mondo reale”. Già, ma qual è la realtà? Quella della mamma, quella della maestra, quella del campo estivo, dove gli si chiede solo di essere come gli altri o quella del vento che gli sussurra di partire insieme? Roby impara a rispondere a tutti “scusa, mi sono distratto”, e prova (stringendo fortissimo i pugni) a rimanere a terra. Roby però con il vento che gli gira in testa combina anche parecchi guai. Tipo correre troppo forte al supermercato con il carrello. Tipo vagare per strada e perdersi. Poi un giorno arriva un alieno (o è un dottore?) Che insegna a Roby come volare senza farsi sopraffare, e arrivano una mamma e una maestra che capiscono come incanalare quel vento in storie bellissime: trovando a Roby lo spazio per volare.
Un altro che ha trovato il proprio spazio per volare è Leo del Bambino capovolto. Una lettura in stampatello maiuscolo adatta ai bambini di prima e seconda elementare che si approcciano ai primi libri in autonomia. Una lettura facile ma non semplice, che racconta la storia di Leo, che ama gli ingranaggi e capire come funzionano le cose, che si perde nei campi, che passa ore a guardare il volo degli uccelli e quando impara a scrivere lo fa al contrario. Anche qui c’è un adulto che, dopo che gli altri hanno provato a “raddrizzare” il bambino capovolto, lo accoglie e gli spiega: non sei diverso, fai solo le cose in modo diverso.

Bambino capovolto
Un modo leggero e intenso insieme di avvicinarsi a quei problemi più o meno grandi che rendono la scuola una corsa a ostacoli per alcuni giovani studenti, per aiutare noi adulti a capirli e sostenerli (da genitori o da insegnanti), per farli sentire accolti e anche per i compagni di classe.